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Allarme dell’OMS: davvero le carni trattate sarebbero cancerogene?

lentepubblica.it • 27 Ottobre 2015

carne-rossaSecondo l’agenzia di ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il consumo di salumi, prosciutto e ogni genere di carne lavorata è cancerogeno e probabilmente lo è anche quello di carne rossa.

 

Il consumo di salumi, prosciutto e ogni genere di carne lavorata è cancerogeno e probabilmente è tale anche quello di carne rossa: l’allarme arriva dall’agenzia di ricerca sul cancro dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha stilato un rapporto sulla base di oltre 800 studi sul legame tra una dieta che comprenda le proteine animali e il cancro.

 

Secondo l’Iarc, insomma, il dato conferma le attuali raccomandazioni “a limitare il consumo di carne”. L’agenzia include la carne di maiale tra la carne rossa, insieme a quella di manzo, vitello, agnello, pecora, cavalli e capra.

 

Ma non si rischia di creare semplicemente un panico ingiustificato?

 

Quello che preoccupa di più Federcarni-Confcommercio, la Federazione nazionale macellai aderente a Confcommercio, è l’effetto allarmismo che può derivare dalle affermazioni dell’International Agency for Research on Cancer dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) – che ha inserito le carni rosse lavorate fra le sostanze che possono causare il cancro – con una ricaduta negativa concreta sull’attività di migliaia di imprese della produzione e della distribuzione di qualità.

 

“Non bisogna mai commentare d’istinto quando si tratta di indicazioni di carattere scientifico – rileva il presidente Maurizio Arosio – ma non si può sottacere il grave rischio allarmismo. Proprio in questo periodo, come Federcarni, abbiamo avviato la campagna delle borse della carne con messaggi importanti per i consumatori sulle qualità della carne rossa che, magra – secondo una ricerca americana (Penn State University) – fa bene alla salute; sul fatto che la carne sia oggi uno degli alimenti più controllati e sicuri, e su quanto sia importante il ruolo del macellaio nel saper consigliare”. “I criteri generali di una sana alimentazione: qualità e moderatezza – conclude Arosio – sono le risposte giuste”.

 

Fonte: Confcommercio
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colombi gianfranco
colombi gianfranco
31 Ottobre 2015 16:07

Che la carne rossa venga mangiata con moderazione, specie in tarda età ( salvo casi di scarsa emoglobina) sono d’accordo, ma non eliminata!. Invece inviterei a limitare e controllare conservanti e coloranti negli insaccati: vedere una salsiccia rossa dopo che è stata cotta non è invitante